La Fortezza

INTRODUZIONE

Per capire il presente credo si debba conoscere il passato. La memoria del passato può servire per non peccare di presunzione: se oggi sono stati raggiunti risultati importanti, il merito va condiviso con chi ci ha preceduto e il loro ricordo deve servire come stimolo per continuarne l’opera. Nel Quartiere Travaglio abbiamo chiaro questo concetto e dal ricordo delle persone vogliamo trarre l’insegnamento per la nostra vita. È giusto che specialmente i giovani sappiano ed è essenziale che abbiano esempi positivi e provino un sano spirito di imitazione. Abbiamo così cominciato a ricordare quartieranti che continuano a essere fra noi per quello che hanno fatto, per l’amore dimostrato nei confronti della nostra città. Sicuramente tra queste persone un posto di rilievo ha Giovanni Colombini. Con queste righe desidero sottolineare l’affetto, la stima e la riconoscenza che tanta gente prova nei suoi confronti. Di lui ci piace ricordare l’amore per Montalcino, l’intelligenza vivace, la capacità di precorrere i tempi, unite all’affabilità e generosità. In particolare vogliamo sottolineare il legame con il Quartiere del quale è stato convinto sostenitore. Fra le tante iniziative dell’avvocato Colombini, che tutti conoscono come uno dei padri del Brunello, abbiamo pensato di dare risalto al restauro della Fortezza, voluto e realizzato nei primi decenni del secolo scorso. Con questa decisione, per la quale incontrò non poche difficoltà, riuscì in un duplice risultato: evitarne il crollo o comunque un degrado maggiore con la conseguenza di un recupero futuro assai più complesso e l’aver consegnato ai Montalcinesi non più una rocca militare ma uno spazio aperto dove trascorrere il proprio tempo libero, un monumento da visitare e dal quale ammirare un paesaggio straordinario. A lui dedichiamo questa pubblicazione con l’incondizionato senso della nostra riconoscenza.